Nova Somor vince alla prima edizione del Klimahouse startup award

Nova Somor ha vinto la prima edizione del Klimahouse Startup Award. La giuria, coordinata dal direttore scientifico dei Klimahouse Innovation Days Luca Barbieri, ha premiato la radicalità dell’innovazione costituita dal nostro motore termodinamico a bassa temperatura applicato al sollevamento delle acque, ovvero l’eliopompa. Niente elettricità o carburanti, nessuna emissione di CO2. Niente pannelli fotovoltaici o altri materiali costosi da smaltire a fine vita, l’eliopompa funziona direttamente con l’energia del sole. Una invenzione quindi radicale e non “derivata” da altre.

Alla competizione hanno partecipato una settantina di start up italiane. Nova Somor è stata selezionata fra le 10 finaliste, usufruendo così della possibilità di uno stand gratuito presso la Startup Area a Klimahouse 2017. Poi ha superato l’ulteriore selezione per la finale e, grazie ai voti dei giurati, è risultata vincitrice su Greennovation e Egg Technology, le altre due startup arrivate alla finale il 27 gennaio pomeriggio. Nova Somor si è aggiudicata così la prima edizione del premio, promosso da Fiera Bolzano IDM Alto Adige-Südtirol e Blum,  dedicato alle startup italiane che lavorano ogni giorno per un futuro green e sostenibile. La vittoria permetterà a Nova Somor l’inserimento nel network di Klimahouse attraverso la partecipazione come espositori e relatori (con tutte le spese di viaggio e ospitalità incluse) a Klimahouse 2018, la partecipazione espositiva e in qualità di relatori alla tappa ComoCasaClima, ad un pacchetto visibilità sugli strumenti di comunicazione di Klimahouse 2018 (video, social, pubblicità sul sito e catalogo) e ad un Competency Mapping da parte di IDM, agenzia altoatesina dell’innovazione.

Tutta la giuria è rimasta particolarmente colpita dall’alto livello innovativo delle idee in gara.  Ad aprire la finalissima l’intervento del meteorologo Luca Mercalli, che ha esortato così le startup: «Non limitatevi a fare innovazione e basta rischiando di scivolare nel “greenwashing”, ma dimostrate con i numeri i benefici reali che i vostri prodotti potranno portare all’ambiente».

Una giuria molto qualificata e competente

A giudicare le candidature è stata una giuria composta di docenti, esperti di innovazione, giornalisti. La giuria, coordinata da Luca Barbieri, in qualità di direttore scientifico, era composta da: Antonio Cianci,  founder Airlite; Luca Mercalli, meteorologo, ricercatore e divulgatore; Chiara Tonelli, docente di Tecnologia dell’architettura presso il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi Roma Tre; Timothy O’Connell, responsabile programmi di accelerazione H-Farm; Ulrich Santa, direttore Agenzia CasaClima, struttura pubblica della Provincia Autonoma di Bolzano che si occupa della certificazione energetica degli edifici; Thomas Mur, direttore Fiera di Bolzano; Michael Plank, presidente Plank; Hubert Hofer, direttore Reparto Development IDM; Giulia Cimpanelli, Corriere della Sera; Arcangelo Rociola, giornalista di AGI, Agenzia Giornalistica Italiana.

Nuove applicazioni per il motore termodinamico Nova Somor

La nuova visibilità conseguita da Nova Somor nell’ambito delle costruzioni green apre la porta a nuove applicazioni delle nostre tecnologie. Gli incontri con potenziali partner e le richieste raccolte durante e dopo la fiera Klimahouse ampliano notevolmente le possibilità di impiego del nostro motore termodinamico. La capacità di funzionare in modalità off grid, anche di notte grazie alla combustione di biomassa o all’utilizzo di calor perduto, rendono interessanti le nostre macchine anche in ambiti fino ad oggi inesplorati. Ci sono pervenute richieste per generare energia elettrica, per climatizzare ambienti, per il sollevamento delle acque dai serbatoti di raccolta delle acque piovane e altre applicazioni ancora. Per una piccola start up come la nostra si tratta di attività impegnative e costose in termini di denaro e di tempo impiegato, ma in prospettiva tali attività rafforzano la nostra capacità di stare anche sul mercato nazionale. Fino ad oggi ci siamo concentrati sullo sviluppo del mercato internazionale, considerandolo l’unico in grado di assorbire la produzione numerosa che intendiamo realizzare, oggi vediamo prospettive interessanti anche in Italia.

Giordano Mancini
Rimini 31 gennaio 2017

Problemi idrici di grandi dimensioni

Fin dalla sua fondazione Nova Somor ha puntato sullo sviluppo di pompe solari di dimensioni medio piccole, adatte a servire le fattorie isolate, i piccoli agricoltori ed allevatori ed i villaggi di tutto il mondo, specialmente nei paesi poveri della fascia tropicale. Ma ragionando con un focus centrato sul tema della riduzione dell’impatto ambientale e della riduzione delle emissioni di CO2, dobbiamo prepararci per il futuro anche a sfide diverse. Ad esempio in Australia ci sono problemi idrici da risolvere di dimensioni molto più grandi di quelli che stiamo affrontando ora.

Il nostro importatore con il quale abbiamo stipulato da qualche mese un contratto di esclusiva per l’Australia, la Dedica Global Trade di Perth, sta analizzando il mercato locale prima di avviare le importazioni e ha individuato esigenze specifiche molto sfidanti per Nova Somor. Ad esempio nell’area di Frankland River a circa 300 km a sud di Perth, Dedica Global Trade ha individuato un potenziale cliente, interessato alle nostre tecnologie. Si tratta di un farmer con una proprietà di circa 10.000 ettari con coltivazioni di vario genere e allevamenti.

Nel territorio c’è solo acqua salmastra e si irriga grazie agli accumuli di acqua piovana. All’interno della proprietà del cliente sono presenti dei lavori di canalizzazione delle acque. Quest’ultime sembrano delle strade a due corsie, livellate al millimetro da macchinari specifici che danno la pendenza necessaria in base all’orografia del terreno per poter appunto canalizzare l’acqua piovana che poi andra’ a finire in un bacino di raccolta. I bacini di raccolta sono collegati tra loro mediante un sistema idraulico che utilizza dei motori diesel per pompare e quindi spostare acqua da una vasca all’altra o per irrigare. L’esigenza espressa dal cliente è quella di avere pompe solari basate sulla nostra tecnologia termodinamica capaci di sostituire i motori diesel utilizzati per movimentare l’acqua.

Si parla di molte decine di migliaia di litri ogni giorno. Solo questa azienda, una delle tante di questo genere in Australia, utilizza ogni anno circa 150.000 litri di carburante per i suoi trattori e le sue pompe idrauliche, con emissioni di CO2 facilmente immaginabili. Si tratta di una sfida importante per Nova Somor, che richiede capitali e tempo per sviluppare nuove eliopompe di grandi dimensioni, ma alla quale cercheremo in futuro di rispondere adeguatamente.

Giordano Mancini
Rimini 13 giugno 2016

Tramonto nei territori del Frankland River in Australia

Tramonto nei territori del Frankland River in Australia

Nella foto in alto: Salvatore Montalbano di Dedica Global Trade (a sinistra) e il suo potenziale cliente davanti ad un trattore agricolo nella regione del Frankland River a circa 300 km da Perth in Australia

Funzionamento dell’eliopompa NS2 (sottotitoli inglese)

Nel video i tecnici Nova Somor illustrano il funzionamento di una eliopompa NS2 ai tecnici e agli imprenditori di Sun Water Life durante una dimostrazione al pozzo in marzo 2016. L’eliopompa è stata poi preparata per essere spedita a Dakar, dove verrà messa in funzione nella prima decade di luglio, dopo il ramadan. Il funzionamento della macchina nel video è alimentato dal bruciatore, visto il clima freddo e nuvoloso tipico della fine dell’inverno italiano. In Africa il sole non mancherà di certo!

Funzionamento dell’eliopompa NS2

Nel video i tecnici Nova Somor illustrano il funzionamento di una eliopompa NS2 ai tecnici e agli imprenditori di Sun Water Life durante una dimostrazione al pozzo in marzo 2016. L’eliopompa è stata poi preparata per essere spedita a Dakar, dove verrà messa in funzione nella prima decade di luglio, dopo il ramadan. Il funzionamento della macchina nel video è alimentato dal bruciatore, visto il clima freddo e nuvoloso tipico della fine dell’inverno italiano. In Africa il sole non mancherà di certo!

nova somor, siam2016

Nova Somor al SIAM 2016

Anche quest’anno Nova Somor sarà presente al SIAM, la più grande fiera d’Africa sull’agricoltura, che si terrà a Meknes in Marocco dal 26 aprile al 1 maggio.

Lo scorso anno eravamo presenti con un piccolo stand preallestito dove esponevamo solo la NS1. Questa volta saremo presenti con uno stand più grande, già in fase di allestimento, arredato a dovere, assieme al nostro partner FFengineer, con il quale stiamo avviando una proficua collaborazione per lo sviluppo commerciale in alcuni dei mercati esteri per noi più strategici e per la gestione delle fiere internazionali. Oltre alla NS1, sarà esposta anche una NS2 e ci saranno video dove i visitatori potranno vedere come si monta e come funziona la NS2 esposta. L’evento sarà un’ottima occasione per incontri commerciali importanti non solo con i potenziali clienti locali, ma anche con buyers internazionali provenienti da altre nazioni africane e mediorientali e con persone con le quali ci interessa collaborare. Per Nova Somor l’Africa, ed in particolare il Magreb, rappresenta il mercato di sbocco naturali e anche il luogo da dove la termodinamica a bassa temperatura riprenderà il suo percorso. In fondo la prima pompa solare, la Elio Dinamic di Daniele Gasperini nacque in Libia nel 1935.

nova somor, stand siam

nova somor, stand siam

La Risorsa Idrica Sempre nelle Mani dell’Uomo

Nova Somor, fin dall’inizio della sua attività, sviluppa i suoi sistemi termodinamici a bassa temperatura con l’intento di fornire macchine solari al maggior numero di persone possibile. Lo scopo è quello di sostituire altre macchine più inquinanti ed energivore. Si tratta infatti in particolare di pompe idrauliche solari pensate seguendo i dettami della bioeconomia di Nicholas Georgescu Roegen, fatte per durare a lungo, per non inquinare e non consumare energia da accumulo, come quella dei combustibili fossili. Le nostre eliopompe sono progettate e costruite per essere facili da smontare per riciclarne i materiali a fine vita. Inoltre tutti i nostri modelli di eliopompa sono sempre dotati di un sistema di azionamento meccanico manuale. In questo modo la risorsa idrica resta sempre disponibile per l’utilizzatore, anche di notte o quando è nuvoloso, oppure in caso di guasto. Immaginate quanto può essere importante per un agricoltore che lavora in zone aride del Sudamerica, o per gli abitanti di un villaggio sperduto in Africa, poter continuare a pompare l’acqua manualmente mentre si attende che arrivi l’assistenza tecnica a riparare il guasto. Tutti i sistemi di pompaggio basati su tecnologie motorizzate elettricamente, anche con alimentazione fornita da fotovoltaico, oppure spinte da motori endotermici, sono invece privi di sistemi di emergenza ad azionamento manuale. Quando si rompono l’acqua non è più disponibile, perché è nella disponibilità della macchina, non dell’uomo. Non avere un sistema di attivazione manuale di emergenza su una pompa idraulica è una cosa poco intelligente anche qui da noi, ma almeno qui non rischiamo di soffrire la sete o di vedere animali morire per mancanza d’acqua o il raccolto andar perduto per via della siccità. Ma in certe parti del mondo è veramente importante e a volte vitale che l’acqua rimanga disponibile sempre, anche se costa un po’ di fatica.

Alcuni amici ci hanno proposto qualche tempo fa di inviare in Africa solo sistemi ad azionamento manuale, senza alcun tipo di motore. Questo allo scopo di ridurre i costi per i clienti africani e di limitare ulteriormente le possibilità di guasti meccanici. Ma si tratta di amici in buona fede poco informati. In molte parti dell’Africa e anche in altre parti del mondo dove l’acqua è scarsa, esiste il problema dell’abbandono scolastico e dello sfruttamento del lavoro delle donne per la “servitù dell’acqua”. Sono quasi sempre bambini e donne a sollevare acqua dai pozzi e dalle fonti per portarla nei villaggi, negli orti, nei campi e agli animali da abbeverare. Quindi a nostro avviso i sistemi manuali devono solo servire in caso di emergenza o per pompare dell’acqua magari anche di notte quando ne serve un po’. Ma non devono essere l’unico strumento disponibile, altrimenti non si esce dal circolo vizioso dello sfruttamento del lavoro minorile e femminile.

Recentemente abbiamo di molto migliorato il nostro sistema ad azionamento manuale aumentandone l’efficacia e inserendo un semplicissimo sistema che consente di scollegare il motore termodinamico dal pompante. Così quando occorre lavorare manualmente non si deve trascinare anche il sistema termodinamico, aumentando la fatica, come nei nostri primi modelli di eliopompa. Si tratta di un’attenzione in più, di un piccolo accorgimento, ma molto importante nella logica e per i valori complessivi del nostro Progetto.

Giunto a sganciamento rapido fra pompante idraulico e motore termodinamico

Giunto a sganciamento rapido fra pompante idraulico e motore termodinamico

Dall’Accumulo all’Equilibrio – Ampliamento della visione e degli obiettivi di Nova Somor a partire dal 2016

Dopo anni passati a immaginare e cercare nuove tecnologie con più “capacità di futuro” di quelle attuali, molte delle quali mostrano ampiamente i loro limiti, finalmente nel 2014 “vedemmo la luce”, come i Blues Brothers del famoso film, e creammo Nova Somor ispirandoci ai valori della bioeconomia di Nicholas Georgescu Roegen. Avevamo infatti individuato una tecnologia italiana degli anni ’30, oggi dimenticata, in grado di utilizzare direttamente la luce per la produzione di lavoro meccanico utile, senza il consueto “passaggio” attraverso l’energia elettrica. A distanza di un anno e mezzo dall’avvio della nostra start up, ora ci rendiamo conto che all’epoca la luce l’avevamo solo “intravista” senza comprendere appieno la portata del nostro Progetto. Lavorando quotidianamente, giorno dopo giorno, sui sistemi termodinamici a bassa temperatura e sviluppando il mercato internazionale per i nostri prodotti, stiamo prendendo coscienza di quanto sia potenzialmente rivoluzionario il nostro percorso. Non si tratta solo di sviluppare e modernizzare una tecnologia dimenticata molto promettente. La cosa importante è che con i nostri sistemi stiamo andando oltre il tradizionale concetto di accumulo dell’energia e verso il vero equilibrio nell’utilizzo delle risorse energetiche del pianeta. La modalità dell’accumulo è stato importante per arrivare dove siamo, ma in molti degli ambiti nei quali viene praticato diventa anche la fonte di molti dei problemi della nostra civiltà.

Negli ultimi due secoli una parte dell’umanità ha sviluppato la sua tecnologia, dal motore a vapore in poi, basandosi sui grandi accumuli di “luce nera”, ovvero la luce del sole concentrata e “fossilizzata” nel petrolio, nel gas e nel carbone. Grazie alle tecnologie basate sulla luce nera, sono stati fatti passi da gigante nel miglioramento della vita delle persone di quella porzione di umanità della quale anche noi facciamo parte. Ma negli ultimi decenni ci siamo resi conto di due cose: che i combustibili fossili prima o poi finiranno e che bruciandoli in grandi quantità si cambia in peggio il clima del pianeta. Inoltre avveleniamo noi stessi e anche l’ecosistema che ci mantiene in vita. Così noi della parte del mondo industrializzato, abbiamo da qualche anno iniziato a pensare e costruire le tecnologie per l’utilizzo di energie rinnovabili. Ma non è cambiato il nostro modo di pensare e ancora ragioniamo in termini di accumulo. Certo tali tecnologie sono un enorme passo in avanti rispetto ai combustibili fossili, ma non sono ancora in “equilibrio” e non superano il concetto di accumulo, perché c’è sempre di mezzo l’energia elettrica. Per l’idroelettrico si fanno dighe per accumulare l’acqua e anche il fotovoltaico e l’eolico, per la loro efficienza, sono legati agli accumulatori di energia elettrica. Non è che si pensa e si progetta in modo nuovo, si vuole solamente sostituire l’accumulo della luce nera con l’accumulo della luce bianca, quella che il sole ci invia ogni giorno.

Questo perché non è facile uscire dal “pensiero unico” dell’accumulo, nel quale viviamo da troppo tempo. Dopo più di 2 secoli di innovazione tecnologica sviluppata lungo un percorso praticamente lineare, non è facile cambiare il modo di vedere le cose, specialmente per i progettisti. Inoltre anche nei secoli precedenti l’accumulo è stato alla base del nostro modo di vivere e di pensare e lo è ancora. Accumuliamo scorte di ogni genere per i momenti difficili da sempre e oggi abbiamo il risparmio in denaro, gli accantonamenti per il TFR e per la pensione. Il nostro sistema economico si basa sull’accumulo di capitale e perfino in quasi ogni religione, per coloro che ci credono, si accumulano meriti e demeriti in questa vita che andranno “pesati” per essere ricompensati o puniti nell’aldilà o in una prossima vita. L’accumulo è connesso alla vita delle persone e certamente comporta moltissimi aspetti positivi. Ma a livello di sviluppo di nuove tecnologie e di uso dell’energia, le soluzioni basate sull’accumulo a lungo andare non hanno capacità di futuro. Inoltre l’Uomo non si pone limite nello sfruttamento generalizzato delle risorse, depauperando e consumando anche quello che spetterebbe alle generazioni future. L’accumulo, per le sue caratteristiche intrinseche, aiuta l’Uomo a perdere il senso del limite che regola praticamente tutto l’Universo. Forse è giunto il tempo di rivedere la vecchia storia delle formiche e delle cicale per rivalutare decisamente le cicale, almeno nell’ambito che ci compete.

I sistemi termodinamici Nova Somor sono radicalmente diversi dalle altre macchine alimentate ad energia rinnovabile perché non prevedono accumulo, se non in termini di poche decine di minuti di inerzia termica. Produciamo e produrremo sistemi che fanno un lavoro utile quando serve e dove serve passando direttamente dalla luce del sole al lavoro meccanico, alla refrigerazione, alla dissalazione dell’acqua, ecc. in tempo reale. Senza intermediazione elettrica, senza spostamenti e senza accumuli. Inoltre installiamo sempre nei nostri sistemi degli azionamenti manuali che fanno in modo che, in caso di guasto, la risorsa resti disponibile per le persone. Negli altri sistemi di pompaggio meccanizzato ad energia solare l’acqua è nella disponibilità della macchina. Nel nostro caso, mentre che si attende l’assistenza per la riparazione, l’acqua può essere pompata a mano quindi rimane comunque disponibile.

Questa presa di coscienza in merito alla sostanziale diversità dei nostri sistemi, modifica ed evolve la nostra visione e quindi la nostra missione, portandola ad un livello di impatto complessivo più ampio. Ci rendiamo conto che, oltre che ad orientare più puntualmente le nostre scelte tecnologiche interne, possiamo influenzare anche altri settori. Il nostro approccio può fornire spunti ed ispirazione per l’individuazione di nuove soluzioni per trovare il giusto equilibrio fra i vari “comfort” della vita ed il costo ambientale ed energetico che essi hanno. Di fatto stiamo creando una nuova linea di pensiero per l’evoluzione delle tecnologie per l’uso dell’energia. Il tutto non in un’ottica di riduzione o di regressione del benessere, ma in quella di una reale modernizzazione del concetto di comfort e di utilità tecnologiche grazie all’abbandono delle vecchie linee di pensiero basate sull’accumulo. Il nostro impegno quotidiano sarà nel cercare di ottenere il massimo di acqua pompata, di fresco prodotto, di dissalazione, ecc., grazie alla luce disponibile al momento. E anche di progettare sistemi ben “calibrati” e proporzionati all’uso, senza seguire le consuete manie di gigantismo o le regole del consumismo che regnano attualmente.

Nel campo dell’utilizzo dell’energia, non nello stile di vita, dovremmo ispirarci alle popolazioni nomadi aborigene in Australia. Quando un gruppo di questi “primitivi” fa un “walkaround” nell’outback del rovente deserto australiano non si porta dietro niente. Vagano nudi e privi di borracce e zaini, trovando ogni giorno esattamente quello che gli serve per vivere. Non sopravvivere, ma vivere bene, in salute e in allegria. Ecco noi “civilizzati” dovremmo arrivare un giorno, mantenendo le nostre comodità, a fare lo stesso con l’energia: usarla giorno per giorno, senza sfruttarla, accumularla e soprattutto sprecarla. Quando ci arriveremo ci sarà il perfetto equilibrio fra benessere, utilizzo dell’energia e rispetto dell’ambiente. Un equilibrio che durerà senza problemi per un tempo illimitato, fino a che il sole brillerà nel cielo.

Giordano Mancini – Roberto Belardinelli
Rimini, 27 gennaio 2016

Nova Somor Ecomondo 2015

Nova Somor a Ecomondo 2015

L’edizione di Ecomondo 2015 si è conclusa lo scorso 6 novembre lasciando fortunatamente molto lavoro da fare per l’area commerciale di Nova Somor. Le visite al nostro stand sono state numerose e qualificate e gli incontri con più di 15 buyers esteri sono stati molto proficui. Già alcuni di questi, in particolare quelli riferiti al Brasile e al Marocco, hanno avuto un seguito concreto ed operativo. Abbiamo anche ricevuto molti complimenti da parte di chi era venuto a trovarci nel 2014 e ha potuto constatare i nostri progressi sia in termini di tecnologia che di gamma. Lo scorso anno eravamo presenti infatti solo con il prototipo della NS1, montata su un telaio leggero con due ruote di biciletta. Quest’anno abbiamo invece esposto la NS1 completamente rinnovata e adatta ai climi tropicali, molto evoluta rispetto al prototipo. Inoltre avevamo nello stand una NS2-B e una NS3. E’ stato un grande successo e, a detta di molti che hanno ben girato tutta la fiera, siamo anche stati una delle poche novità tecnologiche che percorrono una strada nuova e non perfezionano e migliorano vie tradizionali.

Interessante anche la partecipazione di Nova Somor, con un secondo stand, nell’area dedicata alle start up innovative. Ci sono stati convegni ed eventi, il più importante dei quali si è svolto il 5 novembre per l’assegnazione dei premi da parte della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile. Nova Somor è stata premiata nella sezione delle start up green e abbiamo fatto in modo che il riconoscimento fosse ritirato da una persona per noi molto speciale. Per un paio di giorni è stato infatti presente ad Ecomondo Gildo Gasperini, figlio di Daniele, colui che brevettò nel 1935 la Elio Dinamic, l’antesignana delle nostre eliopompe. E fu sempre lui che, dopo la guerra, fondò la SOMOR, dalla quale abbiamo ripreso il nome. A quei tempi non c’era alcun tipo di sensibilità verso i temi dell’ecologia e Daniele Gasperini non ebbe certo i riconoscimenti che si meritava. Così abbiamo pensato di offrire l’opportunità a Gildo di salire sul palco della manifestazione e di ritirare il premio assieme al nostro Roberto Belardinelli, come una forma di riconoscimento postumo al valore di suo padre. E’ stato un momento bello ed emozionante, con un momento di imbarazzo e di simpatia per il conduttore della premiazione che, quando ha annunciato il momento dei “giovani delle start up green”, si è trovato accanto due persone certamente giovani nello spirito, ma un po’ meno come età!

Un bilancio quindi per noi molto positivo a Ecomondo 2015, dove abbiamo potuto conseguire, durante 4 intensissime giornate di lavoro, molta visibilità e numerosi nuovi contatti utili sia sul piano commerciale che dal punto di vista della creazione di una sempre più estesa rete di contatti.

Eliopompa NS2 – Guida al montaggio

Guida completa al montaggio e installazione della Eliopompa NS2 Nova Somor, realizzata in laboratorio dai nostri tecnici specializzati, per un uso corretto.

Le Prestazioni delle Eliopompe Nova Somor

Per un approccio corretto alle macchine funzionanti col sole

L’energia elettrica e i sistemi motorizzati a combustibili fossili applicati alle pompe idrauliche ci hanno abituato ad una certa precisione nelle prestazioni: si pigia un tasto e la macchina parte immediatamente erogando la quantità d’acqua prevista. Non è ecologico, ha i suoi costi diretti ed indiretti, ma le prestazioni sono in genere facilmente quantificabili. Quando si passa al mondo delle energie rinnovabili le cose cambiano molto. Occorre che la scelta di una tecnologia come la nostra, o di altri prodotti ad energia solare, passi per la conoscenza delle sue caratteristiche, in modo che sia una scelta consapevole. L’approccio dev’essere diverso da quello a cui siamo abituati con le macchine tradizionali, altrimenti si rischia di non avere quello che ci si aspetta e di restare delusi.

Non esistono al momento altre pompe solari termodinamiche con cui confrontare le prestazioni delle eliopompe Nova Somor, e neanche norme internazionali che dicono come vanno fatte le misurazioni di tali prestazioni. Però valgono più o meno le stesse logiche e le stesse dinamiche tipiche del fotovoltaico: per capire quale modello scegliere e se esiste l’eliopompa adatta alle proprie esigenze, occorre concentrarsi sulle portate medie giornaliere di acqua, proprio come nel fotovoltaico quello che conta è la media dell’energia prodotta ogni giorno.

Sapere che un impianto fotovoltaico ha una potenza di picco, ad esempio, di 3000 Watt, non significa affatto che ogni giorno si potrà raggiungere tale produzione di energia e per tutte le ore nelle quali splende il sole: accade molto raramente e per poco tempo. Ogni tipo di pannello fotovoltaico viene testato con un irraggiamento artificiale di 1000 Watt al metro quadro mentre la superficie captante viene mantenuta alla temperatura costante di 25 gradi centigradi. Questo serve a determinarne il rendimento e a stabilire la potenza di picco. Però in condizioni reali i 1300 Watt al metro quadro di energia solare che colpiscono l’atmosfera terrestre vengono filtrati da quest’ultima e 1000 Watt al metro quadro a terra non ci arrivano quasi mai. Inoltre la superficie del pannello si surriscalda facendo diminuire la produzione di energia anche del 30%.

Le migliori condizioni si hanno ad esempio quando, con un irraggiamento prossimo ai 1000 Watt al metro quadro, all’orario in cui il sole è perpendicolare rispetto all’inclinazione del pannello, c’è appena stato un forte temporale che ha ripulito l’aria e soffia un bel vento di tramontana che mantiene fresca la superficie dei pannelli fotovoltaici. Solo allora si raggiunge per qualche tempo la potenza di picco. Ma se c’è umidità, nuvole di passaggio o parziale copertura nuvolosa, stagione od orario non ideali in termini di inclinazione dei raggi del sole rispetto ai pannelli, oppure c’è surriscaldamento della superficie captante, la potenza erogata cala anche di parecchio. Quindi quello che conta per il fotovoltaico è la produzione media giornaliera di energia, che non è mai la potenza di picco moltiplicata per le ore di sole, ma è di meno. Se tale produzione media è adeguata alle proprie esigenze si può procedere all’acquisto e all’installazione.

Allo stesso modo, per le eliopompe Nova Somor quello che conta è la portata media giornaliera di acqua, non la portata massima. Però, rispetto al fotovoltaico, non ci sono problemi di surriscaldamento, anzi il caldo è sempre il benvenuto. Non ci sono perdite di energia dovute ad apparecchiature e passaggi intermedi. In più abbiamo il vantaggio che, se si tratta di irrigare, la macchina si adegua alle esigenze: più c’è sole che asciuga la terra e disidrata le piante, più serve acqua e più la macchina lavora. Invece se è coperto o la stagione è umida, allora di acqua ne serve poca o niente e la nostra eliopompa lavora poco o non lavora per niente. Insomma abbiamo una macchina che si auto adatta alle esigenze, adeguandosi al ciclo termodinamico ed idrico della natura e delle piante da irrigare. La portata massima invece è la prestazione che la macchina può fare nelle migliori condizioni, che sono le seguenti: cielo limpido e privo di umidità con il sole perpendicolare rispetto all’inclinazione dei pannelli (comunque necessaria per una corretta evaporazione del gas) e acqua da sollevare a temperatura fresca che aumenta il delta termico da trasformare in delta di pressione. Quindi, ad esempio, a parità di stagione e di cielo sereno, la stessa eliopompa solleverà più acqua se si trova in Tanzania nel parco del Kilimangiaro ad alta quota, dove i raggi del sole sono quelli dell’equatore e devono attraversare meno atmosfera, e dove l’acqua è quella gelida del ghiacciaio, rispetto alla stessa identica macchina messa a sollevare l’acqua tiepida di un canale superficiale nella umida e “nordica” pianura Padana. Perciò per “portata massima” si intende quella ottenibile nelle migliori condizioni possibili. Invece la portata media giornaliera è espressa con un delta di variabilità ed è quella da prendere a riferimento nella scelta.

Quindi una Eliopompa con un’erogazione massima dichiarata di 3000 litri all’ora, nella maggior parte del tempo, a causa di umidità nell’aria, orario nel quale il sole non è verticale al pannello perché è mattina o pomeriggio inoltrato e altri fattori climatici, erogherà fra i 1000 ed i 2500 litri all’ora per 6 o 7 ore, per una portata media giornaliera compresa fra i 7000 ed i 18000 litri.

Ottenere certe portate senza bruciare alcun combustibile o energia elettrica e senza inquinare non è cosa da poco. Ma se si vuole comunque avere sempre dell’acqua a disposizione, anche se non c’è il sole, allora bisogna integrare il sistema con altri strumenti. Il primo e più semplice è un serbatoio di accumulo da riempire per fare scorta ad esempio quando torna il sole dopo la pioggia: non serve irrigare subito, ma la eliopompa può lavorare ed accumulare acqua per quando servirà di irrigare di nuovo. Oppure si può acquistare uno dei nostri bruciatori/bollitori che, con poca legna o altro combustibile povero, può far funzionare le nostre eliopompe anche col cielo coperto o di notte. In caso di emergenza o per esigenze idriche impreviste, c’è sempre una leva per l’azionamento manuale che consente comunque di sollevare l’acqua.

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