Nel 2015, dichiarato “anno della luce” dall’UNESCO, si parla molto di fotonica, ovvero delle tecnologie connesse alla luce. E’ opinione diffusa che in questo secolo la fotonica avrà l’importanza e la diffusione che l’elettronica ha avuto nel secolo scorso. In genere si pensa soprattutto al laser ed alle sue applicazioni, ai computer fotonici, all’uso dell’infrarosso per la visione notturna, alle comunicazioni tramite fibra ottica e ad altre cose simili.

Ma poco si parla della grande energia del colore rosso e delle onde lunghe. Il nostro cervello ed i nostri occhi interpretano come colori le diverse lunghezze d’onda della luce che ci arrivano direttamente dal sole e dagli astri o che rimbalzano riflessi o rifratti dalle cose che ci circondano. Poi noi vediamo solo una piccola parte dello spettro della luce, precisamente le onde luminose comprese fra i 400 ed i 750 nanometri. Da 0 a 400, fuori dallo spettro del visibile ci sono gli ultravioletti, mentre fra i 400 ed i 500 nanometri ci sono le varie sfumature di blu, ovvero la luce “fredda”.

L’Eliopompa NS1 sfrutta la luce calda, le onde lunghe delle sfumature del rosso, comprese fra i 600 ed i 750 nanometri, ma anche l’area non visibile degli infrarossi, che arriva ben oltre i 10.000 nanometri. In quella enorme fascia di luce non visibile c’è tutto il calore che serve all’umanità e alle altre creature che vivono sulla terra. Perfino la radiazione di fondo generata alla nascita dell’Universo si trova in questa parte dello spettro luminoso che alla fine sconfina nelle onde radio. Noi dal rosso attingiamo l’energia che ci serve per far muovere i nostri motori e tanto altro si potrà fare semplicemente raccogliendo le onde lunghe. Grande è la potenza del rosso!